BIO

paolo.bielli@fastwebnet.it Paolo Bielli nasce a Roma. Diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha seguito i corsi dell’incisore Guido Strazza. Le prime performances, sviluppate come happening intorno ad una figura dark, appare con il nome di “Klaus” e viene fotografato da Mauro Baldrati in un servizio sulla rivista “Frigidaire” (n.34, settembre 1983), dal titolo notti romane. Selezionato da Guido Strazza, partecipa nel 1987 ad una collettiva di incisione a Biella. Gia dagli anni 80 Bielli lavora con interventi a spray sulle immagini patinate delle riviste glamour, periodo chiamato “Beauty/Dal bello”; anticipando la Low-Brow Italiana. Nella galleria di Vincenzo Mazzarella si espone nel 2005 col titolo “Sapone”, suscitando l’interesse di critici e stampa. Pier Paolo Pancotto (su “L’Unità”, 4 ottobre 2005, “Quando il beauty business diventa arte”).
Marco Schifano lo riprende nel suo studio per una installazione sul tema dell’ aids.
In questi anni espone da Electronic Art Cafè (2007), a cura di Achille Bonito Oliva.
Tra il 2009 e il 2010 entra a far parte della collezione privata di Ovidio Iacorossi.
Nel 2009 crea personaggi-sagome per lo spettacolo teatrale “La donna uomo” di Vladimir Luxuria. E sarà proprio Luxuria a segnalarlo a Vittorio Sgarbi per il padiglione Italia nella 54° Biennale di Venezia, dove presenta l’opera “Ring” un cerchio di coltelli da cui successivamente nasce il super eroe “Pugile Rosa”. Nelle vesti del lottatore partecipa nel 2014 al progetto del MAAM “Banlieusart” a cura di Giorgio De Finis e nel 2018 espone al Macro.
2019, riveste parte del pavimento della GAM di Roma in una bipersonale con Susanne Kessler dal titolo Wechselspiel.
Una sua opera appartiene alla collezione del MU.SP.A.C. dell’Aquila, del MAAAC di Cisternino e del museo del pugilato ad Assisi.
In piena pandemia espone al Museo PAN di Napoli 2020; una personale sul tema del covid19 “Napoli in Ring” unendo il periodo iniziale con il concetto della box su grandi pannelli pubblicitari di profumi. Instancabilmente nell’aprile del 2024 espone una serie di 50 lavori finendo in performance dove colpisce ripetutamente con 13 medaglie 7 sagome di pannolenci… gettando via la corona. AOC galleria Bruno Lisi.
“Apnea” 2005 è il titolo della personale a Storie-Contemporanee e propone i suoi primi lavori cominciati già dagli anni 80 volti a trasfigurare deformando con gli spray i volti bellissimi di modelli e modelle delle riviste di moda; creando un nuovo stile.